Gruppi ottici a effetto bagnato, tre posti in fila con il pilota che siede al centro. Ma anche motori elettrici e trazione integrale
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Linee eleganti e tanta tecnologia, invece, per la Mixim di Nissan, proto veramente innovativo (perfino nel nome, perfettamente palindromo), in sé una semplice auto ad alimentazione elettrica, mentre in un'ottica più ampia potrebbe essere il probabile capostipite di un nuovo modo di interpretare l'auto per la casa giapponese.
Forme con linee tondeggianti che terminano su linee più dure ricordano da vicino le sfaccettature preziose dei diamanti, forme che si ritrovano anche nei proiettori e nel profilo laterale. "I primi particolari che potranno entrare nella produzione di serie - ha detto Masato Inoue, responsabile del design sperimentale Nissan, e in particolare del progetto Mixim - saranno proprio i proiettori anteriori e i gruppi ottici posteriori, con il loro effetto bagnato. La Mixim, del resto, potrebbe entrare in produzione da subito, la sue tecnologie sono industrializzabili senza problemi tecnici, ma i costi non rientrano in un valore medio accettabile, anche perché non si può contare su economie di scala. I primi elementi si riverseranno nella produzione di serie, comunque, entro tre anni, anche se ancora non è stato deciso su quale modello."
Con un motore per l'asse anteriore e uno per il posteriore, il proto Nissan è un vero 4x4 da 136 cavalli (78 per ciascun motore), e con un assetto da sportiva grazie alla perfetta ripartizione (50/50) dei pesi sugli assi. Interessanti anche le prestazioni: raggiunge i 180 orari con un'autonomia di 150 chilometri, ma si ricarica in soli 20 minuti (avvalendosi di un carica batteria esterno e particolare) oppure in sei ore nella spina del garage di casa.
L'avventura vera e propria nel mondo di Mixim però comincia quando si sale, attraverso le porte ad ala di gabbiano di questo compatto coupé, sui sedili, orientabili elettricamente per agevolare l'ingresso ai tre posti. Il pilota siede al centro (come nella Formula Uno) "e come nelle grandi sportive, ricordate la McLaren stradale di qualche anno fa, - ha continuato il Chief Designer Masato Inoue - con una visione panoramica dell'area davanti alla vettura.
Abbiamo voluto, inoltre, uno sterzo molto diretto, in modo da poter tagliare il volante sopra e sotto (più ridotto di una cloche aeronautica) così sul cruscotto si può vedere tutto ciò che passa davanti al cofano. Due monitor riproducono il profilo in movimento delle ruote anteriori ai lati della plancia, mentre nella parte inferiore due telecamere mostrano la strada che sfugge, dietro l'auto. In sovraimpressione si possono leggere sempre però i dati di regime di giri, velocità, pressione olio e tutte le altre informazioni tipiche in un cruscotto".
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