Honda Odyssey: evoluzione di una specie estinta

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dinda90
00venerdì 24 ottobre 2008 21:10


Possiamo dirlo senza tema di smentite, qui in Europa la moda delle monovolume di taglia medio grande, tutte nate in scia alla Renautl Espace e Chrysler Voyager, è stata una fugace fiammata negli anni ‘90 subito soppiantata dall’amore verso i SUV. Quindi parlando della nuova Honda Odyssey, giunta alla sua quarta generazione appena presentata sul mercato nipponico, noi italiani possiamo ricordarci che la prima e seconda serie di questa vettura fu venduta anche da noi dal 1994 al 2001 con il nome di Honda Shuttle.

Probabilmente la Honda Odyssey/Shuttle non rimarrà negli annali della storia dell’auto, ma nel suo piccolo è stata un’auto di rottura nella sua categoria. Citando testualmente il catalogo italiano degli anni ‘90: “Esiste una sostanziale differenza tra Shuttle e tutti i suoi rivali. Si guida come una berlina: le prestazioni, la maneggevolezza e le specifiche tecniche non scendono a compromessi”. Parole supportate dai fatti di una architettura con multilink posteriore e quadrilateri anteriori che farebbe gridare al miracolo ancora oggi.

Ma ormai quel tempo è finito e mentre ai SUV si chiede sportività e appagamento, i pochi monovolume rimasti in listino, più prosaicamente, si “accontentano” di coccolare nel massimo confort i loro passeggeri. A questo scopo la nuova Honda Odyssey si fa notare per la sua avveniristica strumentazione a illuminazione tridimensionale e il particolare meccanismo telescopico che varia automaticamente l’inclinazione dello sterzo se si varia la posizione del sedile di guida. Dando per scontata la massima protezione possibile per i 7 passeggeri, un plauso va agli ingegneri Honda per l’impegno nella protezione dei pedoni: uno degli obiettivi della Odissey era quello di renderla meno “aggressiva” possibile in caso di incidente. Questo avveniristico salotto viaggiante si muove grazie un moderno 2.4 litri con cambio automatico tradizionale a 5 marce o CVT ed è disponibile sia a trazione anteriore che integrale.

Però l’accenno precedente alla relativa “dinamicità” della Odyssey non è casuale, anzi spiega perfettamente perché Honda, insieme alla versione normale, abbia già presentato al pubblico l’allestimento sportivo Mugen. Quest’ultimo è una personalizzazione soprattutto di natura estetica sia degli interni che degli interni, ma ha delle chicche tecniche come le nuove pinze freni, lo scarico maggiorato, i cerchi da 18″ e il sistema i-TCMS (intelligent-Tire Condition Monitoring System) che monitorizza sia la pressione che la temperatura dei pneumatici.

Arriverà da noi in Europa? Quasi improbabile, per non dire impossibile sopratutto nella versione Mugen.

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